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LOCRI EPIZEFIRI



Salvatore La Rosa
WWW.LOCRIANTICA.IT Benvenuti in Magna Grecia STORIA


PARTE TERZA - IL PERIODO ROMANO

CAPITOLO I

LOCRI SOCIA NAVALIS DI ROMA
PRIMA GUERRA PUNICA

Nel 272 a.C. Roma instaurava un nuovo presidio militare a Locri Epizefiri. E almeno per ora questa fu l'unica vera conseguenza che la nuova situazione, venutasi a creare dopo la sconfitta di Pirro, causò all'antica polis locrese.

Roma, infatti, non pretese nulla di eccessivo dalle città della Magna Grecia di cui da poco aveva acquisito il controllo, dispensandole dal fornire uomini per le legioni e chiedendo in cambio il loro supporto militare solo attraverso la fornitura di navi da guerra nel momento in cui essa ne avesse avuto bisogno. (Polibio, Storie, I 20, 14 e XII 5, 2; Livio, Ab Urbe Condita, XLII 48, 7)

Locri divenne, quindi, "socia navalis" di Roma, ma mantenne ancora tutte le sue caratteristiche di città greca, restando indipendente e continuando a battere moneta.

PRIMA GUERRA PUNICA

L'occasione nella quale Locri dovette mostrare la propria fedeltà a Roma si ebbe molto presto.

Nel 264 a.C., infatti, la città di Messane, minacciata dall'avanzata cartaginese in Sicilia, chiese aiuto a Roma la quale, dopo non molto, intervenne inviando le proprie truppe nell'isola e dando così inizio al primo scontro con Cartagine, destinato a protrarsi fino al 241 a.C., allorquando nella battaglia navale combattutasi presso le isole Egadi la flotta romana distrusse gran parte della flotta nemica costringendo Cartagine alla resa.

Durante quest'arco di tempo (più di vent'anni) non è ben chiaro il ruolo che le città greche dell'Italia meridionale svolsero, ma si sa per certo, grazie a quanto tramandatoci da Polibio, che sia Locri che le altre città fornirono a Roma navi da guerra rispettando così l'impegno assunto all'indomani della sconfitta di Pirro. (Polibio, Storie, I 20, 7)

L'unico evento significativo di questo periodo tramandatoci dalle fonti storiche su Locri è quello relativo all'incursione ed al saccheggio del suo territorio operato dalle truppe cartaginesi comandate da Amilcare Barca (dal suo soprannome "barak", il fulmine). E', più che altro, una brevissima annotazione che Polibio ci ha lasciato riguardo alle operazioni delle truppe cartaginesi in terra bruzzia durante il diciottesimo anno di guerra (247 a.C.) che prosegue con l'indicazione dei successivi obiettivi cartaginesi in Sicilia.

Ecco la versione integrale del passo citato: (Polibio, Storie, I 56, 1-3).

Οἱ δὲ Καρχηδόνιοι μετὰ ταῦτα στρατηγὸν καταστήσαντες αὑτῶν Ἀμίλκαν τὸν Βάρκαν ἐπικαλούμενον, τούτῳ τὰ κατὰ τὸν στόλον ἐνεχείρισαν· ὃς παραλαβὼν τὰς ναυτικὰς δυνάμεις ὥρμησεν πορθήσων τὴν Ἰταλίαν. Ἔτος δ᾽ ἦν ὀκτωκαιδέκατον τῷ πολέμῳ. Κατασύρας δὲ τὴν Λοκρίδα καὶ τὴν Βρεττιανὴν χώραν, ἀποπλέων ἐντεῦθεν κατῆρε παντὶ τῷ στόλῳ πρὸς τὴν Πανορμῖτιν καὶ καταλαμβάνει τὸν ἐπὶ τῆς Εἱρκτῆς λεγόμενον τόπον, ὃς κεῖται μὲν Ἔρυκος καὶ Πανόρμου μεταξὺ πρὸς θαλάττῃ, πολὺ δέ τι τῶν ἄλλων δοκεῖ διαφέρειν τόπων ἐπιτηδειότητι πρὸς ἀσφάλειαν στρατοπέδων καὶ χρονισμόν.

"Dopo queste cose i Cartaginesi, nominato loro comandante Amilcare, detto Barca, gli affidarono le operazioni navali; quello, preso il controllo della flotta, partì per devastare le coste d'Italia. Era il diciottesimo anno di guerra. Dopo aver saccheggiato il territorio di Locri e dei Bruzzi, salpato, giunse con tutta la flotta nel territorio di Panormo (Palermo) e si impadronì del luogo detto Eirctè, località vicino al mare, tra Erice e Panormo, che sembra molto più adatto degli altri luoghi per la sicurezza dei soldati e per una permanenza più lunga."

Il ruolo che Locri ebbe in questa fase storica fu, dunque, molto marginale (al contrario di quanto avverrà durante la seconda guerra punica). Pochi anni dopo l'episodio citato la prima guerra punica si concludeva con il risultato che Roma aveva ampliato il proprio territorio, inglobandovi la Sicilia e meglio attestandosi nei territori che essa già controllava.

Ma il costante aumento dell'influenza romana incominciò a far crescere un diffuso malcontento nelle città greche dell'Italia meridionale, le quali mostravano, ormai, segni di insofferenza nei confronti di Roma. E Roma stessa, in questo periodo, incomincia a mostrare una certa diffidenza nei confronti di tali città nelle quali, in molti casi, decise di rinforzare i presidi già esistenti.

Con queste premesse ciò che accadrà durante la seconda guerra punica tra le città greche e Roma sarà solo una conseguenza di malumori cementatisi nel corso di questi anni.

 
     

 

 
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