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LOCRI EPIZEFIRI



Salvatore La Rosa
WWW.LOCRIANTICA.IT Benvenuti in Magna Grecia STORIA


PARTE SECONDA - LA COLONIZZAZIONE E IL PERIODO GRECO

CAPITOLO V

IL IV SECOLO - IL RITROVATO SPLENDORE E
L'INSTAURAZIONE DI UN GOVERNO DEMOCRATICO

Nel 398 a.C. l'alleanza tra Locri Epizefiri e Siracusa si rafforzò ulteriormente grazie al matrimonio tra Dionisio I, tiranno di Siracusa, e la fanciulla Doride, figlia di Seneto, uno dei più illustri membri dell'aristocrazia Locrese.

Questo avvenimento fu di eccezionale importanza per la polis di Locri che, nella prima metà del IV secolo a.C. trasse notevoli vantaggi dai trionfi militari dell'alleato Siracusano, diventandone il punto di riferimento per ogni sua spedizione in Magna Grecia e, soprattutto, contro Reggio ed i suoi alleati.

In cambio Locri fu sempre pronta a rispondere ad ogni richiesta d'aiuto (mediante l'invio di truppe e di navi da guerra) da parte dell'alleato, anche durante i continui scontri tra le truppe di Dionisio I ed i Cartaginesi, desiderosi di assumere il controllo dell'intera Sicilia.

In questo periodo, dunque, Locri riacquistò in parte l'antico splendore degli anni successivi alla battaglia della Sagra, riprendendo il controllo del territorio di Kaulon (definitivamente distrutta da Dionisio I nel 389 a.C.), di Hipponion (nel 388 a.C.) e di Skylletion (tra il 386 a.C. ed il 384 a.C.); espandendosi, quindi, nuovamente verso nord a danno del territorio di Crotone.

Nel frattempo l'esercito di Dionisio I espugnò Reggio (nel 386 a.C.), la quale perse definitivamente la propria indipendenza, ricadendo direttamente sotto il controllo di Siracusa e cessando di essere una minaccia per Locri Epizefiri.

Senza più la minaccia reggina, e con la stessa potenza crotoniate ormai al tramonto e costretta a difendersi dagli attacchi continui di Dionisio I, Locri poteva riprendere a prosperare in tranquillità.

Ma verso la metà del secolo un nuovo evento turbò la vita della polis Locrese.

Nel 367 a.C., infatti, moriva Dionisio I, ed il suo figlio e successore, Dionisio II, del padre aveva solo il nome; tant'è vero che venne scacciato dai suoi concittadini Siracusani nel 356 a.C.

Dionisio II, comunque, grazie al fatto che, pur non essendosi dimostrato all'altezza del padre, era pur sempre figlio di una donna appartenente ad una delle famiglie più illustri dell'aristocrazia Locrese, trovò asilo presso la città di Locri Epizefiri.

Ben presto, però, egli, desideroso di accumulare capitali per finanziare il proprio rientro in Siracusa, prese il potere instaurando a Locri Epizefiri la tirannide nel 352 a.C., scalzando dal potere l'aristocrazia che da sempre governava Locri e rendendosi autore di numerose angherie ed atrocità nei confronti della popolazione Locrese. Popolazione che, ormai esasperata, nel 346 a.C. si ribellò al tiranno, massacrandone la famiglia durante una sua assenza ed impedendogli il ritorno.

Tale avvenimento segnò una svolta per la storia della città di Locri Epizefiri in quanto l'aristocrazia perse definitivamente il potere a vantaggio di un ordinamento democratico i cui organismi principali furono un consiglio (bulè), affiancato da un'assemblea che comprendeva tutti i cittadini (demo).

In questo periodo, inoltre, Locri incominciò anche a battere moneta, soprattutto in considerazione della nuova importanza che il commercio aveva assunto per la polis.

In conclusione, nonostante le vicissitudini non sempre positive che si sono susseguite durante questa fase, si può comunque affermare con certezza che il IV Secolo a.C. fu per Locri Epizefiri un periodo di grande splendore e di una prosperità mai raggiunta prima in tutti i campi: artistico, economico e, soprattutto, culturale. In particolare, di questo periodo storico, vanno ricordate le figure della poetessa Nosside e dei filosofi Echecrate, Timeo ed Arione, fondatori di una fiorente scuola di Pitagorismo (introdotto a Locri all'epoca di Dionisio I) alla quale si interessò lo stesso Platone che, stando a quanto attesta Cicerone (De Finibus Bonorum et Malorum, V - 29, 87), si recò di persona a Locri per apprenderne i fondamenti.

Ma tale periodo, purtroppo per Locri, non durerà a lungo in quanto da nord nuove popolazioni (i Bruzzi) minacciavano con sempre maggiore insistenza il territorio Locrese e l'antico alleato siracusano aveva ormai perso l'antica potenza; mentre, contemporaneamente, Roma espandeva i suoi confini e mirava già al controllo dell'intera Magna Grecia.

 
     

 

 
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